Le proprietà della cicoria
- Admin
- 08/03/2019
Chicory per gli inglesi, Chicorée o endive per i francesi, Cichoriensalat o Wurzelzichorie, la cicoria è davvero diffusa in tutti i continenti del mondo ma le sue origini appartengono, molto probabilmente, al bacino del mediterraneo. Piante di cicorie si possono trovare ovunque: ai margini di un sentiero, nei campi coltivati, nei terreni incolti, nei prati ma anche nei giardini pubblici di un centro città. Quindi sono davvero onnipresenti, soprattutto in autunno e in inverno, dal livello del mare fino a 1200 metri di altezza, spesso in vesti di cicorie selvatiche.
Le tipiche curiosità che vengono in mente parlando di
cicoria riguardano le proprietà della cicoria ed i suoi benefici, ma ancora di
più le ricette con la cicoria, dal piatto tradizionale pugliese “fave e
cicorie”, alla cicoria ripassata o cicoria in padella, o a eventuali ricette
con la cicoria selvatica.
Ma lo sapevate che dalla radice di cicoria si può ottenere
la cicoria tostata? E lo sapevate che da quest’ultima, con opportuni
trattamenti, si produce il caffè di cicoria solubile? Eravate a conoscenza
della sua esistenza?
Vi presenteremo noi questa pianta sotto tutti i suoi punti
di vista: dal suo aspetto, alla sua storia, dalle proprietà nutrizionali della
cicoria a svariati suggerimenti, curiosità e controindicazioni.
Conosciamo la cicoria
La cicoria è una pianta erbacea, perenne con fiori celesti,
appartenente alla famiglia delle Asteraceae (o Composite) ed è una specie con
un magnifico polimorfismo, tanto che esistono tante varietà e sottospecie che a
nominarle tutte verrebbe fuori un elenco davvero molto vasto.
Accompagna l’alimentazione dell’uomo forse da sempre. Si
parla di lei nel Papiro di Ebers
(1500 a.c.), Plinio il Vecchio la citava nei suoi scritti, Galeno la
consigliava come cura per le malattie del fegato e si trattava della cicoria
anche in epoca romana.
Perché la cicoria?
Gli antichi sapevano bene come alimentarsi o come medicarsi
sfruttando ciò che la terra offriva, e la cicoria è conosciuta da sempre sia
per le qualità gastronomiche sia per le proprietà medicinali.
Sono svariate le proprietà della cicoria.
Depura il fegato, lo protegge e ne stimola l’attività,
combatte l’insufficienza biliare, le congestioni epatiche e l’epatite. Stimola
l’attività del pancreas, aiuta a regolare la quantità di glucosio e colesterolo
in circolo, quindi è ottima per chi soffre di diabete o di colesterolo alto. Purifica
il sangue, aiuta a combattere l’anemia ed è un rimedio contro l’ipotensione. Favorisce
la motilità intestinale, aiuta la digestione e ha proprietà blandamente lassative,
quindi aiuta a mantenere in salute tutto l’apparato digerente; ha proprietà
diuretiche, disintossicanti e per questo un’ottima alleata del benessere dei
reni e della cistifellea. Ha azione calmante, stimola e protegge le funzioni
del cervello, protegge dall’emicrania e dalla depressione.
La cicoria contiene colina, tannini, amido, sali minerali (quali
potassio, calcio e ferro) e vitamine, tutte sostanze utili per l’organismo. È
ricca di inulina e di sostanze alcaloidi che le conferiscono il tipico sapore
amarognolo.
Quindi possiamo dire che l’azione della cicoria si rivolge
soprattutto a livello epatico e renale, con il compito principale di tonificare
e riequilibrare la funzionalità del fegato ma che poi si riflette nel depurare
e disintossicare l’intero organismo.
Come utilizzarla
Innanzitutto assicuriamoci al momento dell’acquisto, come
per ogni altro tipo di verdura, che sia di bell’aspetto, con foglie prive di
lesioni e non ingiallite.
C’è chi la consuma cruda, ad insalata, ma per eliminare
parte del sapore amarognolo che alcune varietà posseggono, conviene cuocerla.
Il metodo più semplice e più veloce è forse quello della cottura in abbondante
acqua bollente. In questo caso, non ci dimentichiamo dell’acqua di cottura, che
può essere bevuta come infuso per stimolare le funzioni dell’intestino, del
fegato e dei reni.
Si possono ottenere diversi infusi anche da preparati di
radici e di foglie secche conservate in sacchetti di carta o di tela, e poi
utilizzati per sfruttare le capacità depurative, digestive e diuretiche della
cicoria.
I fiori sono utilizzati a fini decorativi ma anche, insieme
alle foglie, per preparare prodotti erboristici.
Dalle foglie, opportunamente macerate, si possono ottenere
creme rinfrescanti per il viso, contro gli arrossamenti.
Curiosità
La radice della cicoria, tostata in modo opportuno, può
diventare un ottimo surrogato del caffè, contenendo anche, tra l’altro, acido
dicaffeiltartarico e altri derivati dell’acido caffeico.
Fu utilizzata soprattutto durante il periodo napoleonico in
Francia quando, in tempi di guerra, le importazioni del caffè subivano
rallentamenti. L’abitudine presto si diffuse anche in Inghilterra e negli Stati
Uniti e fu adottata anche in India e nella Germania dell’est nel 1976.
Qualche controindicazione
È inutile dire che si consiglia di evitare la cicoria a
tutti coloro che evidenziano sensibilità ad uno o più componenti oppure in caso
di allergia alle Composite.
La cicoria è sconsigliata a chi soffre di gastrite e a chi
assume farmaci (occasionalmente o in modo regolare) in quanto può ridurne
l’effetto.
Un eccesso di inulina, contenuta nella cicoria, può dar
luogo a reazioni allergiche, a gonfiore, crampi addominali, flatulenza.