La terra dei...cachi
- Admin
- 03/05/2019
Frutto morbido e tondeggiante, dall’apparenza buona e fragile, il cachi (o kaki) vanta diverse leggende nate dalla sua storia e dal temperamento del suo albero. L’albero di cachi, che simboleggia l’autunno per i suoi colori e la sua stagionalità, in Cina incarna l’albero dalle 7 virtù: è un albero longevo, ha una struttura grande e folta che fa molta ombra, la caduta del fogliame sul terreno permette un’ottima concimazione, i rami offrono agli uccelli uno spazio ampio e sicuro per nidificare, è una fonte di buona legna da ardere, è resistente all’attacco dei parassiti, le foglie hanno forma e colore decorativi nei diversi periodi dell’anno.
Nel secondo dopoguerra diventò invece simbolo di pace: dopo
la devastante esplosione atomica di Nagasaki nell’agosto del 1945, solo pochi
di questi alberi sopravvissero coraggiosamente.
Con questi aneddoti e queste storie, è doveroso conoscere
l’albero dei cachi anche da un punto di vista botanico. L’albero dei cachi
produce i gustosissimi frutti. Andiamo quindi a scoprire tutte le proprietà
nutrizionali dei cachi, le loro caratteristiche e i loro benefici. Potrete
trovare poi tante curiosità sui cachi e sui cachi-mela, indicazioni e piacevoli
nozioni.
L’albero dei cachi
In botanica il cachi è conosciuto con il nome scientifico
di Diospyros kaki e appartiene alla
famiglia delle Ebenacee. Dagli alberi appartenenti a questa famiglia e al
genere Diospyros si ricava l’ebano,
legno duro, compatto e scuro di cui la qualità di maggior pregio, per il suo
colore nero e per la sua grana molto fine, è data da due alberi provenienti
dalle Indie, il D. ebenum ed il D. melanoxylon.
Il nome dell’albero di cachi, Diospyros kaki, deriva dal greco, dall’accostamento di due parole Diòs, Zeus, e
pyròs, grano, letteralmente “il grano di Zeus”, come a
significare cibo degli dei. Questo albero trova le sue radici in Asia
orientale, è uno degli alberi da frutto più antichi coltivati dall’uomo,
conosciuto in Cina da più di 2000 anni e diffuso in Europa ed in America
intorno alla metà dell’Ottocento. In Italia arrivò nel tardo ‘800 e i primi
impianti iniziarono a comparire nel Salernitano per poi estendersi da lì sia
verso la Sicilia sia l’Emilia-Romagna.
Proprietà nutrizionali dei cachi
Il frutto dell’albero di cachi è una bacca sferica di
colore arancio, è tipico del periodo autunnale, ed è caratteristico per il suo
essere soffice e dolcissimo. È uno dei frutti più indicati per affrontare
l’autunno, il cambio di stagione ed il senso di spossatezza che ne deriva in
quanto è considerato molto energetico, indicato per i bambini, gli anziani, gli
sportivi o chi è sottoposto a stress. Di sicuro i cachi non rientrano tra i
frutti leggeri e dietetici: contengono acqua per l’80 %, zuccheri per il 18 %,
proteine per lo 0,6 %, grassi per lo 0,3% e fibre intorno al 2,5 % per un
apporto calorico complessivo pari a 60 calorie ogni 100 grammi. Il cachi è un
frutto ricco di sali minerali, come il potassio, il fosforo, il magnesio, il
calcio e il sodio, e vitamine, come la vitamina C, la vitamina A, la vitamina E
ed alcune del gruppo B. Tra questi, il potassio conferisce al cachi spiccate
proprietà diuretiche, riduce la pressione arteriosa e regola la contrazione
muscolare, mentre il fosforo condiziona positivamente la salute delle ossa e
dei denti. La vitamina C è un ottimo antiossidante che contrasta l’azione dei
radicali liberi oltre ad essere indispensabile per il sistema immunitario e per
l’assorbimento intestinale del ferro. La vitamina A, insieme al beta-carotene e
a pigmenti come licopene, luteina e zeaxatina, ha preziose proprietà
antiossidanti nei confronti degli occhi e della vista e anche dell’apparato
cardiovascolare. Nel cachi acerbo vi è un’alta concentrazione di tannini,
molecole dalle proprietà astringenti, che lasciano al palato la tipica
sensazione di “bocca legata”. Con la maturazione diminuisce la quantità di
tannini e di vitamina C mentre incrementa la concentrazione di zuccheri,
soprattutto glucosio e fruttosio.
I cachi hanno proprietà lassative dovute alla grande
quantità di fibre che aiutano a migliorare la regolarità intestinale. Le fibre
insolubile, in particolare, sono utili anche nel contrastare i livelli alti di
colesterolo “cattivo” o LDL presente nel torrente circolatorio preservando la
salute del cuore e del sistema cardiocircolatorio.
Come già accennato, i cachi favoriscono la diuresi grazie
alla presenza di Sali minerali e all’abbondanza di acqua, inoltre aiutano
l’organismo a idratarsi e a reintegrare gli oligoelementi che si perdono. In
più il cachi è un frutto in grado di neutralizzare l’acidità dei succhi
gastrici dello stomaco in quanto ha un pc lievemente basico che lo rende idoneo
per chi soffre di gastrite o reflusso gastroesofageo.
A chi sì e a chi no: consigli e controindicazioni
A causa dell’elevato contenuto di zuccheri e dell’alto
apporto calorico il cachi è un frutto da sconsigliare a chi soffre di diabete o
chi è in stati di sovrappeso o di obesità. Il contenuto in zuccheri del cachi
non è da essere sottovalutato neanche da chi è in normopeso in quanto è sempre
bene non eccedere; in questi casi si consiglia il consumo dei frutti a giorni
alterni evitando momenti della giornata come il pranzo, per evitare di
innalzare troppo l’indice glicemico del pasto, o la cena, poiché durante la
notte gli zuccheri in eccesso e non utilizzati vengono convertiti in grassi. Si
sconsiglia il consumo di cachi a chi soffre di colite o diarrea, viste le
proprietà lassative del frutto.
Si raccomanda, invece, il consumo di cachi nei casi di
inappetenza, stress psicofisico, stanchezza e a chi pratica sport. Si consiglia
anche a chi soffre di disturbi epatici in quanto questo frutto vanta virtù
epatoprotettrici o a chi ha subito cure antibiotiche che hanno compromesso
l’integrità della flora batterica intestinale.
Il cachi-mela
Si conoscono due tipi di cachi: il cachi comune, dolce,
morbido e cremoso, distinto poi in diverse varietà, e il cachi-mela, dal sapore
vanigliato ma con la polpa soda e croccante. Il cachi mela è una tipologia di
cachi che ricorda, appunto, la struttura della mela, con la forma schiacciata.
La particolarità di questo frutto, oltre alla sua consistenza differente, è
data dal contenuto di tannini. Nel cachi comune abbonda il contenuto di tannini
quando ancora non è maturo: viene raccolto immaturo, quando ancora la polpa ha una
consistenza soda, aspra e astringente, e viene stoccato nei magazzini per un
periodo chiamato “ammezzimento” in cui la polpa diventa morbida, gelatinosa, il
colore diventa più scuro, diminuisce il contenuto di tannini e anche l’effetto
astringente. I cachi-mela, invece, contengono un basso quantitativo di tannini
e per questo motivo non c’è la necessità della raccolta in fase di
pre-maturazione ma si possono mangiare nel loro momento ideale, alla raccolta,
tagliandoli a fette, proprio come le mele.